Dopo le accuse e le polemiche al centro delle quali si è trovato per motivi di privacy e violazione, Google lancia il Transparency Report, servizio che dovrebbe fare da deterrente ad eventuali aspirazioni censorie dei governi. Dall’azienda dicono: “La trasparenza è  uno dei nostri valori di base. Come azienda sentiamo che è nostro dovere assicurare la massima trasparenza sul flusso di informazioni”. Con il nuovo Transparency Report, l’utenza potrà ora conoscere quali governi hanno chiesto negli ultimi mesi a Google di rimuovere determinati contenuti e dove i servizi del colosso sono stati del tutto bloccati.

Attraverso questo nuovo strumento, si potrà prendere in esame un determinato Paese e osservare la situazione in merito alla questione censura: si noterà come alcuni contenuti su Internet non sono disponibili perché i regimi autoritari di suddetti Paesi impongono il divieto di accesso a determinate informazioni. Google che vuole dissociarsi da tali politiche di chiusura, ha deciso di far sapere a tutti le zone di maggior difficoltà. Attraverso una mappa interattiva, saranno resi noti i governi che hanno contattato il colosso di Mountain View per chiedere il blocco di determinate pagine. Un’altra sezione, denominata Traffic, mostrerà invece con un menù quante e quali siano state le interruzioni in un determinato Paese e se siano dovute a problemi tecnici o a motivi di censura.

La nascita di questo nuovo servizio è stata resa quasi necessaria a causa dei continui problemi in materia di censura che il colosso ha avuto soprattutto con la Cina qualche mese fa, finendo al centro di una polemica che sembrava quasi stesse per diventare un vero e proprio caso di Stato. Così Google, dopo aver spiegato che i funzionari cinesi ritengono le richieste per la censura dei veri e propri segreti di Stato, volendo perseguire la trasparenza ha deciso di dar vita al nuovo sistema Transparency Report che si augura rappresenti un mezzo di comprensione in più per tutti.

Video: Google Transparency Report