In America l’accordo tra editori e Google è stato raggiunto, ma, secondo l’Ue, questo "non costituisce una soluzione per l'Europa, non può essere applicato al territorio dell'Unione Europa e il suo ambito di applicazione non può essere esteso al di fuori degli Stati Uniti". E’ stata categorica la posizione degli appartenenti alla Fep, la Federazione Europea degli Editori. Ad opporsi per prima è stata la Germania, contraria all'accordo che consente a Google di digitalizzare i libri e garantendo un compenso ad autori ed editori.
A seguire i colleghi tedeschi sono seguite po Italia, Francia, Austria, Norvegia e Svezia e ora, con la presa di posizione della Fep, la situazione si fa ancora più complicata, almeno per Google. Secondo la Commissione europea: “Quella della digitalizzazione dei libri è un'impresa erculea che ha certamente bisogno della guida del settore pubblico, ma anche, quando sarà necessario, del supporto da parte dei privati".
L'esperienza delle istituzioni con il potenziale tecnologico degli investitori:è questo essenzialmente il doppio sostegno invocato dalle autorità europee e che dovrà tradursi in un impegno da prendere al più presto per evitare ritardi nella corsa alla cultura in formato elettronico.