Spotify? Thom Yorke e il produttore del suo nuovo supergruppo Atoms for Peace Nigel Godrichhave hanno pubblicamente dichiarato su Twitter che presto usciranno dal servizio di musica in streaming. "Si tratta di un'equazione che non funziona ... Nel frattempo, piccole etichette e nuovi artisti non riescono nemmeno a tenere le luci accese... non è giusto."
Yorke per una volta pemnsa ai musicisti emergenti, alle possibilità che il servizio dà loro. Un anno fa, per esempio, il violoncellista Zoe Keating aveva detto che le sue canzoni ewrano state ascoltate 70.000 volte ed a lui spettavano appena 281,87 dollari.
Ma i fan non hanno preso bene la notizia, con il pericolo di perdere l'accesso ai brani che volevano sentire, mentre i critici del settore hanno parlato di decisione ipocrita, che molto probabilmente non potrà cambiare nulla. L'accusa di ipocrisia deriva dal fatto che proprio nel 2007 i Radiohead furono pionieri del pay-per-listen.
Avevano cioè sconvolto il mondo della musica con un nuovo modello di distribuzione del loro album In Rainbows.
Thom Yorke contro Spotify: niente soldi per gli artisti emergenti (parte 1)