Fino a venti anni fa, erano poche le tecnolgoie senza fili. C'era l'infrarossi del telecomando del televisore, che a suo tempo fu una piccola conquista che permise di non doversi ogni volta alzare dal divano per accendere l'apparecchio. A partire dalla fine degli anni novanta però le tecnologie senza fili si sono evolute ed hanno proliferato fino a raggiungere ogni angolo della nostra casa.
Il dibattito riguardante la presunta dannosità del Wi-Fi nei confronti della salute umana va avanti da tempo, e il responso degli esperti è ‘no’. Oltretutto, si potrebbe riformulare la domanda sostituendo il Wi-Fi con i telefoni cordless, i telecomandi delle auto, i kit Bluetooth e tutti gli altri dispositivi che abbiamo in casa e che generano simili frequenze elettromagnetiche.
Ad esempio, sono in molti a paragonare il Wi-Fi al microonde, ma si tratta di una grossa imprecisione: infatti l’intensità di un segnale Wi-Fi è pari ad un centomillesimo di quella delle microonde. Mentre i microonde funzionano con elevati voltaggi e a distanze brevi, i router Wi-Fi operano a voltaggi molto bassi coprendo distanze relativamente lunghe ed in tutte le direzioni.
Gaia Chon intervista il biologo Fiorenzo Marinelli: campi elettromagnetici e salute
DIGITAL WEEK: Il wi-fi fa male?