Qualche anno fa era stato introdotto il termine 'greenwashing', per indicare quelle aziende che, seguendo precise strategie di marketing, si facevano una sorta di 'lavaggio ecologio', cominciando ad attuare vere o presunte politiche di produzione (ma spesso solo pubblicità) che sottolineavano gli aspetti verdi.
Tutt'oggi, salire sul carro delle case produttrici 'verdi', fa comodo ed incrementa le vendite. Ma le cose sono cambiate, perché di stanno realmente trasformando i parametri di produzione, incentrati sull'efficienza energetica. Certo, siamo ancora indietro dal punto di vista del riciclaggio, computer e smartphone non sono ricilabili.
Oggi Greenpeace ha pubblicato la classifica 2011 delle Aziende Verdi (Guida Greener Electronics), , HP, soltanto sei anni fa considerata una delle peggiori aziende di tecnologia per l'utilizzo di materiali ignifughi sospettati di essere pericolosi, è oggi al primo posto.
HP ha totalizzato 5,9 punti su 10, l'efficienza energetica dei suoi prodotti e la scelta di evitare sostanze pericolose l'ha portata a battere Dell, con 5,1 punti, Nokia (4,9) e Apple (4,6). Nokia è scivolata al terzo posto dopo aver guidato la classifica dal settembre 2008 e Research In Motion è sceso addirittura in ultima posizione.
HP ha guadagnato punti extra grazie alla sua politica di promozione dell'energia pulita, al suo piano a favore dell'uso carta della carta riciclata per prevenire la deforestazione.
Greenpeace come funziona