Bruxelles ha dato via libera a SKY per trasmettere attraverso il digitale terrestre. Unico vincolo: per cinque anni non potranno essere introdotti canali a pagamento e sarà imposta una limitazione di una sola frequenza. Jonathan Todd, portavoce di Bruxelles ha annunciato la decisione di permettere immediatamente a SKY di trasmettere in chiaro sul digitale terrestre, decisione definita dallo stesso Todd, ‘solida da un punto di vista legale, ma non esclude che gli altri competitor possano farvi ricorso nel caso non d’accordo con questa soluzione’.

Contro la decisione di Bruxelles è immediatamente intervenuta Mediaset, ‘assolutamente sconcertata’ della decisione e annunciando ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Contro il verdetto di Bruxelles si è espresso anche il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, che ha parlato di una decisione “ingiustificata e grave che non tiene in minima considerazione gli effetti dirompenti sul mercato italiano, anche in termini di pluralismo della modifica degli impegni imposti a Sky”. Alle perplessità espresse ha replicato la stessa Commissione, che ha spiegato che il via libera all'ingresso del digitale terrestre è solido da un punto di vista legale.
 

Sull’ok allo sbarco di Sky sul digitale terrestre, la Commissione europea è stata divisa nel corso di un dibattito durato oltre 40 minuti. Secondo alcune fonti, contro la proposta del commissario per la concorrenza Joaquin Almunia si sono espressi, oltre al vicepresidente Antonio Tajani, il maltese John Dalli (politiche per i consumatori), il francese Michel Barnier (mercato unico) e la greca Maria Damanaki (pesca). In favore dell'ingresso di Sky sul Dtt sono state l'olandese, Neelie Kroes (agenda digitale) e la lussemburghese Viviane Reding (giustizia e diritti umani).

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