Gli hacker cinesi spiano i Ministri degli Esteri europei

Hacker cinesi hanno spiato computer dei cinque ministeri degli esteri europei la scorsa estate, lo rivela un rapporto di FireEye. Per farsi strada gli hacker avrebbero mandato un'e-mail che parlava di un possibile intervento degli Stati Uniti in Siria contenente malware.

Si tratta di un totale di nove computer che sono stati compromessi, appartenenti a cinque ministri che hanno partecipato ai colloqui del G20 di settembre a San Pietroburgo, in Russia.

 Una volta aperto, l'allegato ha installato sui pc in locale un codice maligno che ha permesso agli hacker di ricognizione comunicazioni interne attraverso network.

Questa volta almeno l'Italia non sembra entrare nella lista. I cinque ministri degli esteri che sono stati spiati sono quelli di Repubblica Ceca, Portogallo, Bulgaria, Lettonia e Ungheria.

Sembra che lo spionaggio cinese nei confronti di politici e diplomatici europei abbia origine nel 2010. 

Ma gli hacker cinesi fanno anche spionaggio industriale: riescono ad introfularsi nei sistemi informatici dei governi e delle imprese, con attacchi basati semplicemente sulle e-mail.

Gli hacker cinesi spiano i Ministri degli Esteri europei

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