Il sistema di telefonia che sfrutta le risorse della rete internet, il VoIP, è ormai sempre più un concorrente diretto delle soluzioni telefoniche tradizionali basate su rete fissa e mobile. Se è vero il monito per cui se non si può battere il nemico si deve diventare suoi amici, ai manager di Vodafone è sicuramente molto chiaro il vantaggio che porta la sua applicazione nel contesto della telefonia mobile.

Sotto l’immaginifica denominazione di Starfish, il colosso guidato da Murdoch intende proporre una soluzione mista che sfrutta la trasmissione della voce via internet, specificamente su canale wireless, per commutarlo sulla rete tradizionale in prossimità del cellulare da cui viene trasmesso o ricevuto il segnale. Si tratta dello stesso schema trasmissivo già attuato da 3 di Hutchinson Wampoa.

Un’altra particolarità di Starfish è di assorbire e rendere immediatamente utilizzabile la lista di contatti personale dei vari messenger (MSN, Yahoo!, AOL o Skype) utilizzati con il PC.

In questo modo l’integrazione tra le operazioni di comunicazione svolte mediante il computer attraverso internet e il traffico voce attraverso i cellulari fa un ulteriore passo avanti nella direzione di una convergenza sempre più stretta e onnicomprensiva.

L’obiettivo di Vodafone, dal punto di vista del marketing, è quello di esortare all’utilizzo del terminale mobile in modo più assiduo coinvolgendo una fascia di utenti desiderosa di risparmiare e fedelissima alla telematica da PC. Skype, principale partner di Vodafone in questa operazione, non rivela enorme entusiasmo, ma sa bene che questi modelli di business derivanti dalle convergenze tecnologiche rappresentano la base del futuro sviluppo dell’azienda. Jan Holzberg, manager del prodotto Vodafone, però frena: “Non abbiamo ancora deciso se lanciarlo o meno, né abbiamo precisato i termini commerciali”.