La vicenda che vede ormai da mesi contrapporsi le autorità europee e Google, nei giorni scorsi ha visto entrare prepotentemente in gioco un terzo protagonista: le aziende concorrenti del colosso di Mountain View. Questi rivali hanno deciso di fare fronte comune indicando che non accetteranno un accordo tra Google e Unione Europea in merito all’etichettatura dei suoi servizi nei risultati forniti dai motori di ricerca.
Molti sapranno che la vicenda legata al monopolio di Google sul mercato europeo è sempre più intricata, dal momento che le autorità UE hanno da tempo accusato l’azienda statunitense di violare le norme sull’antitrust e sulla concorrenza.
Martedì scorso la proposta di accordo da parte di Google era arrivata sulla scrivania del commissario europeo Joaquin Almunia, che aveva concesso un mese di tempo alle aziende concorrenti e alle organizzazioni indipendenti per esprimere il loro parere su questa opzione. Sembra che però i rivali abbiano rifiutato questo accordo, che prevede che Google mostri nelle ricerche i propri risultati in uno speciale formato per un periodo di tempo di cinque anni e tre mesi.
Ma cosa succederà se la proposta verrà rifiutata, cosa molto probabile? Il commissario Almunia sarà tenuto a formulare una obiezione officiale alle politiche scorrette di Google, obbligando l’azienda californiana a seguire un rigido codice di comportamento prestabilito dalla UE. Se Google non si adeguerà, potrebbe rischiare una multa sino al 10% dei suoi guadagni globali.
Il caso UE vs Google, i concorrenti si oppongono all?ÇÖaccordo