E' stato siglato il Memorandum of Understanding (MoU) tra gli operatori TLC nazionali presso il Ministero dello Sviluppo Economicoper la creazione di una società che si occuperà di realizzare infrastrutture passive nelle zone dove non vi è interesse strategico diretto. L’accordo è stato concluso tra il Ministero dello Sviluppo Economico gli operatori Telecom Italia, Vodafone, Wind, Fastweb, Tiscali, 3 e BT Italia. Il Memorandum of Understanding (MoU) prevede la creazione di una società incaricata di implementare sul territorio le cosiddette infrastrutture passive, quindi fibra spenta, cavidotti e canalizzazioni.
Come si legge nel testo reso pubblico, la nuova società che verrà costituita avrà come compito quello di realizzare le ‘Infrastrutture passive per le NGN in aree da individuare (opere civili di posa, cavi in fibra spenta, canalizzazioni verticali negli edifici e locali per la terminazione delle fibre ottiche) con caratteristiche di neutralità, apertura, efficienza ed espandibilità’.
L'accordo riguarda solamente la parte passiva della NGN, cioè, come detto, le infrastrutture (scavi, cavidotti, canaline verticali) che permetteranno di raggiungere gli abbonati (si tratta comunque di una porzione oscillante tra il 60% e l'80% dei costi complessivi). La parte attiva (fibra ed apparati) sarà invece gestita dalle singole aziende operanti nel settore (che potranno scegliere se utilizzare le proprie risorse od appoggiarsi a quelle di Telecom Italia).
Secondo quanto stabilito dal documento, entro i prossimi tre mesi, dovrà essere costituito un comitato esecutivo che comprenderà i rappresentanti del ministero e di ogni singolo operatore. La società che verrà creata interverrà dove le aziende non riescono a farlo. “Sarà il comitato esecutivo a entrare nel merito della governance della società che comunque sarà direttamente proporzionata alla capacità di investimento di ciascuna azienda”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che ha anche confermato che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si è espresso positivamente a riguardo, a patto che "il business plan del veicolo societario sia tale da rendere remunerativo l'investimento".
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