Il museo di storia del Computer di Mountain View, in California, dedica un omaggio ufficiale al Commodore 64, che compie venticinque anni.
Venticinque anni per quel grande vecchio computer color beige che dilagò in tutto il mondo datato anni Ottanta. Venduto in negozi e grandi magazzini, il Commodore 64 conquistò il mercato globale soprattutto per la sua semplicità di utilizzo. E resta ancora oggi, 2007, il computer più venduto della storia: 17 milioni di pezzi acquistati in tutto il mondo. Il prezzo di vendita, nonostante comunque fosse alto,  era tuttavia competitivo con quello degli altri computer all'epoca sul mercato, come l'Atari.

Dotato, inizialmente, di memoria a cassette magnetiche, lenta, che magari dava qualche problema per la lentezza di utilizzo, fu padrone di primi floppy disk drive 1541. Certo, paragonassimo oggi all'allora, il confronto non reggerebbe, ma per il tempo il floppy disk furono la prima grande innovazione, il passo avanti nelle tecniche di memoria per un computer con cui si poteva, così, formattare e continuare a scrivere.

Ma la forza più grande del successo del Commodore 64 è stato il suo linguaggio, Basic, che dette la possibilità di creare
programmi in autonomia, tanto che la carriera di molti programmatori, anche italiani, iniziò con la creazione di giochi per C64. Chi non ricorda l'orma leggendario Super Mario, quell'omino in tuta da idraulico che affrontava ogni genere di prova per salvare la sua amata?

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