Il Consiglio Costituzionale francese ha stabilito che la connessione a internet è un diritto fondamentale del cittadino e che quindi nessuna autorità può alienarlo. L'Hadopi obbligava i provider internet a sospendere il contratto di accesso a internet agli utenti colti, per tre volte, a scambiare file pirata. Ma ora cambia tutto. L'autorità preposta a questi controlli potrà solo avvisare l'utente, scrivendogli che è stato scoperto ma non avrà diritto a negare l'accesso a internet.
Tramonta, dunque, la sanzione legata all'Hadopi. Il Consiglio ha deciso sulla base della dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1789, che protegge la libertà di espressione. È la prima volta che un'autorità stabilisce in modo così netto che l'accesso a internet fa parte dei diritti fondamentali di espressione. Così la dottrina Sarkozy, approvata dal legislatore francese, è stata respinta dal Consiglio, dopo aver sollevato numerose polemiche e discussioni.
Philippe Aigrain, professore di informatica a Parigi ed ex responsabile del settore IT presso la Commissione europea, ha esultato per la vittoria insperata. "La decisione della Corte costituzionale francese di censurare la legge Hadopi sulla risposta graduata alla pirateria sottolinea a chiare lettere che l'accesso a Internet è un diritto fondamentale del cittadino, fa parte dei suoi diritti inviolabili alla libertà di opinione e di espressione".